Vladimir Korolenko ✆ Ilya Repin |
Dopo aver fatto un quadro della società, della cultura e
della politica russa del XIX secolo, passa a fare un confronto fra la
letteratura russa e quella europea, analizzando l'essenziale. Facendo uso del metodo
marxista, con abilità e duttilità, riesce a svolgere un'analisi critica che fa
onore alle qualità sociali ed artistiche delle opere che prende in esame.
"La caratteristica principale dell'improvvisa comparsa della letteratura russa, sta nel fatto che sorse in opposizione al regime russo, nel suo spirito di lotta (...) Sotto lo zarismo, la letteratura acquistò un potere pubblico quale non aveva mai conosciuto in nessun altro paese o epoca", afferma la Luxemburg, esponendo la sua tesi centrale. La caratteristica dominate di tutta quell'opera letteraria risiede nel suo rifiuto dello status quo, e nella sua ricerca di alternative, convertendosi così in una delle forze più potenti, volte a minare le basi ideologiche e morali dell'assolutismo zarista.
Sebbene identifichi nell' "opposizione al regime",
la principale caratteristica della letteratura russa dell'800, non intende
riferirvisi come a qualcosa di "politico": "Niente, ovviamente,
sarebbe più erroneo che dipingere la letteratura russa come un'arte tendenziosa
in senso grossolano, oppure credere che i poeti russi fossero rivoluzionari,
oppure progressisti. Schemi, quale "rivoluzionario" o
"progressista" significano assai poco nell'arte." Il concetto
viene chiarito ulteriormente quando si accosta a Dostoevskij: "Nel vero
artista, la formula sociale che viene proposta riveste un'importanza
secondaria: decisiva è la fonte della sua arte, lo spirito che la anima."
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