“Tres pasiones, simples, pero abrumadoramente intensas, han gobernado mi vida: el ansia de amor, la búsqueda del conocimiento y una insoportable piedad por los sufrimientos de la humanidad. Estas tres pasiones, como grandes vendavales, me han llevado de acá para allá, por una ruta cambiante, sobre un profundo océano de angustia, hasta el borde mismo de la desesperación” — Bertrand Russell

2/7/15

Nietzsche en la obra de Michel Foucault

Friedrich Nietzsche ✆ Phrame
Ramón Chaverry   |   Es plausible que desde los albores del siglo pasado Nietzsche haya sido uno de los filósofos más leídos y citados. Muchas son las lecturas que se han realizado en torno a su obra, éstas, variopintas y paradójicas han marcado la modernidad pues aportaron intuiciones poderosas que aún siguen siendo discutidas. Nietzsche ha tenido sin duda muchos “hijos bastados” ¿cómo olvidar el halo terrible que marcó su obra desde que el nazismo tomara La voluntad de poder como texto de cabecera? Sin embargo, más allá de esa sombra, más allá de esas bastardías, existe una recuperación de Nietzsche que vale la pena estudiar pues ha llevado a derroteros inesperados que han transformado el pensamiento contemporáneo. Nos es imposible soslayar, entre estas lecturas, la que elaborara Michel Foucault cuando, inspirado en La genealogía de la moral, desarrolló su propia perspectiva bautizándola también como genealogía.

Michel Foucault e la critica dell’ideologia nei Corsi al Collège de France

Orazio Irrera   |   Nella lezione del 30 gennaio del suo Corso del 1980 al Collège de France Del governo dei viventi, Foucault ribadisce il suo rifiuto di analizzare il pensiero, il comportamento e il sapere degli uomini» nei termini di un’analisi ideologica, aggiungendo che, praticamente ogni anno, durante ogni suo corso, egli è ritornato su questa esigenza di smarcarsi da una prospettiva segnata dall’ideologia, operando ogni volta un piccolo spostamento per conferire così alla sua critica nuove forme di intelligibilità1.  Questa mobilità, così caratteristica del modo di condurre il proprio lavoro teorico, non deve tuttavia farci perdere di vista il fatto che se Foucault, nell’arco di circa un decennio, si è così insistentemente soffermato sulla critica dell’ideologia, è perché, presumibilmente, tale nozione rappresenta per lui – seppur negativamente – un nodo teorico e metodologico di grande rilevanza. Infatti attraverso tutta questa serie di considerazioni critiche sulla reale capacità esplicativa della nozione di ideologia, risulta possibile far apparire, quasi in filigrana al suo insegnamento, un percorso teorico che lo attraversa sotterraneamente dalla fine dall’inizio degli anni ’70 fino ai primi anni degli anni ’80. Si tratta di un percorso la cui ricostruzione può mostrarci in che modo gli spostamenti concettuali che Foucault compie a proposito della critica dell’ideologia possano essere messi in relazione alle poste in gioco epistemologiche ed etico-politiche che man mano appaiono nel suo mobile itinerario di ricerca e di insegnamento al Collège de France. Nel presente contributo cercheremo di raggruppare questo insieme di critiche in quattro grandi tipologie.