Da
una quarantina d'anni, il dibattito marxista sulle origini del
capitalismo sembra oscillare fra due posizioni antagoniste. Da una
parte, le elaborazioni delle teorie del sistema-mondo (Wallerstein,
Arrighi, Gunder Frank), dall'altra, quelle del marxismo politico
(Brenner, Meiksins Wood, Teschke). A fronte di questa eccessiva
polarizzazione del dibattito sull'emergere del capitalismo, Benjamin
Bürbaumer mette in evidenza il contributo della teoria dello
sviluppo ineguale e combinato (SIC). Lungi dall'essere solamente
un'alternativa teorica alle due prime correnti, l'approccio svolto
dal SIC apre un vasto cantiere teorico e politico, che mette in gioco
la pluralità delle assi di oppressione (genere, razza, imperialismo,
ecologia) nella genesi della modernità. Rifuggendo da ogni
eurocentrismo e da ogni terzomondismo, lo sviluppo ineguale si rivela
un concetto centrale per pensare la dialettica spaziale attraverso la
storia, e per riorientare la riflessione strategica anticapitalista.
“Tres pasiones, simples, pero abrumadoramente intensas, han gobernado mi vida: el ansia de amor, la búsqueda del conocimiento y una insoportable piedad por los sufrimientos de la humanidad. Estas tres pasiones, como grandes vendavales, me han llevado de acá para allá, por una ruta cambiante, sobre un profundo océano de angustia, hasta el borde mismo de la desesperación” — Bertrand Russell
10/1/17
Ritorno al futuro: le origini del capitalismo
Benjamin
Bürbaumer
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Capitalismo,
Ensayo
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