“Tres pasiones, simples, pero abrumadoramente intensas, han gobernado mi vida: el ansia de amor, la búsqueda del conocimiento y una insoportable piedad por los sufrimientos de la humanidad. Estas tres pasiones, como grandes vendavales, me han llevado de acá para allá, por una ruta cambiante, sobre un profundo océano de angustia, hasta el borde mismo de la desesperación” — Bertrand Russell

4/7/15

Undici tesi sul materialismo

En las discusiones filosóficas actuales sobre la configuración del materialismo y sobre sus posibles combinaciones, hay que detenerse sobre la propuesta de un “materialismo trascendental” recientemente expuesta por Adrian Johnston, cuyo ‘manifiesto’ les presentamos

Adrian Johnston    |     I. Ogni materialismo degno di questo nome deve prevedere elementi provenienti dal naturalismo e dall’empirismo. D’altro canto, è necessario che non sia semplicemente ed esclusivamente naturalista o empirista nel senso tradizionale (soprattutto pre-kantiano) di queste etichette (e, nel caso dei materialismi sviluppatisi sulla scia dell’idealismo tedesco, includendo tra questi il materialismo trascendentale, non dovrebbero esserlo). Ne consegue che ogni razionalismo anti-naturalista, di qualsiasi guisa esso sia, non può simultaneamente essere qualificato come materialista. Sebbene un razionalismo anti-naturalista possa risultare compatibile con il realismo (metafisico), ciò non lo rende per nessuna ragione compatibile con un materialismo in senso stretto. In altre parole, non esiste alcun materialismo interamente formalista; con riferimento alla nascita delle scienze moderne, non c’è Galileo senza Bacone. L’avversione per il metodo sperimentale delle scienze naturali moderne, e ugualmente il rifiuto di legare la conoscenza a tragitti di acquisizione primariamente empirici, trascinano il pensiero per sentieri che conducono a un pitagorismo anacronistico, dualismi ontologici, idealismi spirituali, misticismi religiosi, e un disordinato e proliferante sciame di confabulazioni, illusioni,fantasticherie, fantasie e deliri che presenta se stesso come un filosofare rigoroso e responsabile. Inoltre, nella misura in cui un materialismo quasi-naturalistico permeato dall’empirismo, alla fin dei conti, non corrisponde e non equivale a un determinismo rigido e meccanico; una sensibilità materialista in sintonia con le scienze naturali non deve essere temuta come se fosse il primo varco per la chiusura immediata di ogni spazio per una soggettività autonoma, e tutto ciò che essa porta con sé.