Marcos Aurélio da
Silva |
Gran parte del dibattito pubblico che si tenne all’interno alla
sinistra alle presidenziali brasiliane del 2010 fu dominato dalla
preoccupazione che la campagna elettorale fosse poco politicizzata, segnata
dalla completa assenza di argomenti relativi a ciò che Gramsci (2002a) chiamava
la "grande politica". E che questo difetto avrebbe colpito
soprattutto il partito a capo della coalizione di governo. Vittorioso dal 2002,
il Partito dei Lavoratori (PT), dalle lotte gloriose nel campo della sinistra
fin da quando fu fondato, si presentava ora ─ ma già dalle sue prime mosse al
governo, come sostiene un suo importante interprete (Coutinho, 2010) ─ con un
discorso eminentemente tecnico, finalizzato solo alla gestione del capitalismo.
È probabile che la stessa tesi sarà nuovamente sostenuta per
qualificare le elezioni presidenziali che si terranno quest'anno, in cui,
ancora una volta, una coalizione guidata dal Partito dei Lavoratori (PT), nonostante
i vantaggi di cui dispone, si prepara ad affrontare