Oscar Oddi | La
quarantennale, prolifica, produzione saggistica (per lo più ignorata e silenziata,
quando non diffamata, dal circuito culturale-accademico mainstream, specie da
quello egemonizzato dalla “sinistra”, compresa quella sedicente “radicale”e/o
“antagonista” che dir si voglia, in tutte le sue più disparate e residuali
diramazioni) di Costanzo Preve trova una sorta di sistematizzazione nella sua
ultima fatica
Una nuova storia alternativa della filosofia. Il cammino
ontologico–sociale della filosofia, Petite Plaisance, Pistoia, 2013.
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Costanzo Preve |
Opera vasta e profonda, rappresenta la “summa” (parziale e
provvisoria, poiché la riflessione filosofica non conosce una “fine”) di
decenni di incessante attività di studio che, attraverso un percorso
accidentato, controverso e contradditorio (come sono tutti i percorsi che
cercano di aprire nuovi sentieri), ha portato al risultato che il lettore ha
ora davanti. Non si è di fronte all’ennesimo manuale di storia della filosofia,
nemmeno di una sua versione “critica”, ma ad una rilettura radicale del
pensiero filosofico occidentale attraverso il metodo dell’ontologia dell’essere
sociale. Tale termine non è solo il titolo dell’ultima opera di Georgy Lukács
(recentemente ripubblicata, meritoriamente, in quattro volumi, compresi i
Prolegomeni,
dalle edizioni PGreco di Milano), la cui